Oggi la lettura di Asa Onlus si dedica al volume “ Tutti a scuola. Imparare, una bella fatica” di Cesare Cornoldi, nella collana “Genitori si diventa – Cavarsela con i figli 0-18” acquistabile con il quotidiano La Repubblica.
La scuola è una delle istituzioni cui la famiglia “delega” parte dell’educazione dei figli. Scegliere la scuola giusta, soprattutto quando i figli sono ancora piccoli, è di fondamentale importanza poiché rappresenta il luogo in cui il bambino cresce per la prima volta lontano dalle figure genitoriali e da quell’ambiente sicuro che rappresenta la “casa”. Andare a scuola, relazionarsi con insegnanti e compagni, significa socializzare e, nello stesso tempo, scoprire attitudini, passioni ed anche la propria identità.
Nelle prime pagine del libro si affronta il passaggio del bambino dal nido alla scuola secondaria, nella cui scelta i genitori devono “porsi in modo attivo, responsabile ed equilibrato”. Non da meno l’accompagnamento dei propri figli nella scelta della scuola superiore ed, infine, dell’università. A differenza della scelta precedente, di competenza esclusiva dei genitori, qui il figlio è in grado di poter scegliere autonomamente, ovviamente con i dovuti consigli da parte di mamma e papà, che pur non essendo in scena restano “dietro le quinte”.
Nel terzo capito del volume si affrontano le difficoltà cui si può andare incontro, come ad esempio l’idea di cambiare scuola se non si è pienamente soddisfatti degli insegnanti o alcuni problemi relativi alla disattenzione, all’ iperattività e alla capacità di apprendimento dei propri figli tra i banchi di scuola. Non esistono delle regole ben precise, se non quella di prestare sempre molta attenzione a come il proprio figlio affronta le ore scolastiche, ascoltare gli insegnanti, accettare eventuali problemi e chiedere aiuto a chi di competenza.
Come riportato nelle pagine del libro “via via che i ragazzi crescono le cose si complicano anche perché i desideri e le attitudini dei figli possono confondersi con i sogni e le esperienze dei genitori”. Ed è proprio qui che il “dietro le quinte” è fondamentale, poiché occorre si consigliare ma anche assecondare le attitudini e le passioni dei figli.
Non esistono delle regole, è vero. Ma il testo si chiude proponendo un decalogo di cose da fare e di cose da non fare: pillole di consigli per chi si presta ad accompagnare i figli in quella che può essere definita una palestra di vita.
Buona lettura!