La CAI nella sua attività di monitoraggio e ascolto delle famiglie, invita tutte le coppie che abbiano adottato un bambino tra il 2014 e il 2018 ad esprimere la loro opinione tramite un questionario.
Si stima siano circa 7.500 le famiglie che, tra il 2014 e il 2018, hanno adottato un bambino, per un totale di 9.100 minori adottati, così riporta Vita.it. Un numero importante, a comporre il quale hanno contribuito anche le coppie dei 5 enti che hanno dato vita al Lian: CIFA, Ai.Bi, ASA, Ariete e Fondazione Nidoli, partnership autorizzata ad operare in 50 Paesi esteri e che, negli ultimi 20 anni, ha realizzato circa 12mila adozioni.
Conoscere il punto di vista delle famiglie e condividere alcune riflessioni sugli elementi di positività e criticità del percorso adottivo e post-adottivo è l’obiettivo del questionario, che la Commissione per le Adozioni Internazionali invita tutti i genitori, che hanno concluso un percorso di adozione tra il 1 gennaio 2014 e il 31 dicembre 2018, a compilare. La redazione del questionario, preparato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, avverrà in modalità telematica. Un link permetterà il collegamento diretto alla piattaforma sulla quale è pubblicato il testo. Le informazioni raccolte saranno elaborate ed utilizzate nel pieno rispetto dell’anonimato, in modo tale da garantire la piena tutela della privacy.
L’attività rientra tra i compiti di monitoraggio e di ascolto delle famiglie che la CAI già da molti anni promuove. L’ ultimo “punto di vista delle famiglie” era stato pubblicato dalla Commissione nel 2013 e si riferiva alle famiglie che avevano adottato nel 2010.
La prima indagine di questo tipo era stata effettuata su coppie che avevano adottato nel 2008 e fino al 2010 era stata pubblicata con cadenza annuale. Nel 2008 il tasso di risposta è stato pari al 44,9%, nel 2009 al 54,8% e nel 2010 al 66% di tutte le famiglie coinvolte dal monitoraggio.
La raccolta di questi dati risulta essere un importante strumento per analizzare dettagliatamente i punti di forza e di debolezza di tutto il processo adottivo, si auspica pertanto che la maggior parte delle famiglie si renda disponibile alla compilazione.