ROMA – La terza edizione degli Stati Generali della Natalità si è svolta a Roma, l’11 e il 12 Maggio, presso l’Auditorium della Conciliazione. Una due giorni, a cui anche ASA onlus ha partecipato con la presenza della presidente dell’associazione, dott.ssa Maria Virgillito, dedicata al tema “Allarme culle vuote”.
Il declino demografico avviatosi dal 2015 è stato accentuato dagli effetti dell’epidemia Covid-19. Il nuovo record di poche nascite (392.598 nascite nel 2022) e l’elevato numero di decessi (più di 700mila), mai sperimentati dal secondo dopoguerra, aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese.
L’evento è stato organizzato per riflettere su un tema capace di unire tutto il Sistema Paese; per provare a fare proposte concrete per invertire il trend demografico e per immaginare una nuova narrazione della natalità.
Sul palco dell’Auditorium si sono susseguiti interventi di varie fazioni politiche: Elena Bonetti di Italia Viva, Mara Carfagna di Azione, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, Giuseppe Conte, Presidente M5S (intervenuto con un video), Antonio Tajani di Forza Italia ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, Segretario Federale Lega e Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia ministro dell’Agricoltura. Aldilà della propria appartenenza politica tutti concordano nel dire che la denatalità sia un tema centrale del nostro Paese, che va affrontato come priorità assoluta.
Sul palco anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Papa Francesco.
Per il Papa: “La sfida della natalità è questione di speranza, che non è illusione o vago ottimismo, è una virtù concreta, è un atteggiamento di vita, si nutre dell’impegno e cresce quando siamo partecipi e coinvolti nel dare senso. Alimentare la speranza è un’azione sociale, intellettuale, artistica nel senso più alto della parola ossia mettere le proprie risorse al servizio comune. La speranza non delude”. Ed ha poi concluso con queste parole: “Bisogna cambiare mentalità: la famiglia non è parte del problema, ma della sua soluzione. E allora mi chiedo: c’è qualcuno che sa guardare avanti con il coraggio di scommettere sulle famiglie, sui bambini, sui giovani?”.
Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Noi vogliamo una nazione nella quale non sia più scandaloso dire che, qualsiasi siano le legittime, libere scelte e inclinazioni di ciascuno, siamo tutti nati da un uomo e da una donna e che non sia un tabù dire che la natalità non è in vendita, che l’utero non si affitta e i figli non sono prodotti da banco che puoi scegliere e poi magari restituire”. “Abbiamo intitolato alla natalità un ministero, lo abbiamo collegato a famiglia e pari opportunità, non è una scelta di forma ma di sostanza. È la sintesi del programma di un governo che vuole affrontare le grandi crisi, fra cui è innegabile quella demografica. Perché i figli sono la prima pietra della costruzione di qualsiasi futuro”.
Tra i tanti interventi il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato l’unico a porre l’attenzione sul tema delle adozioni: “Siamo impegnati, come ministero degli Esteri, per le adozioni dalla Cina e dalla Bielorussia. Un modo per crescere attraverso le adozioni. Sono contrario all’utero in affitto per aumentare la natalità. La natalità deve essere sempre frutto di un atto di amore. E anche l’adozione è un atto di amore”.
Tanti i temi toccati: dalle difficoltà nel conciliare la maternità con la carriera professionale, alla precarietà nella nostra società che molto spesso, quasi sempre, non incentiva i giovani a diventare genitori a causa di politiche di sostegno inadatte. Tra i tanti temi trattati, tuttavia, si sarebbe dovuto – e potuto – dare più spazio all’adozione internazionale, che sicuramente potrebbe dare un significativo contributo al rilancio della natalità.